Breve del Papa Pio XI che proclama S. Matteo patrono della Guardia di Finanza
A PERPETUA MEMORIA Il diletto figlio Comandante Generale della R. Guardia di Finanza del Regno d'Italia ebbe cura di esporre a Noi il vivo suo desiderio che - come già ad altri corpi del R. Esercito - fosse concesso uno speciale Patrono celeste anche alla R. Guardia di Finanza, affinché questa più facilmente ottenga il Divino ausilio nell'adempimento dei suoi gravi doveri.
Infatti questi militari, che attendono a salvaguardare gli interessi dell'Erario, spesso, o in luoghi alpestri o lungo le spiagge dei mari, menano vita durissima e piena di pericoli; e, sebbene ad essi non manchino le cure assidue ed amorevoli dei loro Comandanti, hanno tuttavia bisogno in modo particolare del Divino conforto e di protezione celeste.
Volentieri dunque, mossi da paterna carità, abbiamo deliberato di esaudire la domanda del Comandante Generale dei sopra detti militari, domanda raccomandataCi dal Ven. Fratello Nostro Arc.vo tit. di Petra, Ordinario Militare in Italia, affinché anche le sentinelle custodi dei confini d'Italia abbiano un valido intercessore presso Dio.
Sentito dunque il parere del Nostro diletto Figlio Cardinale di Santa Romana Chiesa Camillo Laurenti, Protodiacono di S. Maria della Scala, Prefetto della S. Congr. dei Riti, di motu proprio, con sicura conoscenza e dopo matura deliberazione e con la pienezza del Nostro Potere Apostolico, secondo il tenore della presente Lettera, costituiamo e DICHIARIAMO CELESTE PATRONO PRESSO DIO DEL CORPO DEI FINANZIERI ITALIANI L'APOSTOLO ED EVANGESTISTA S. MATTEO che come si legge nel Vangelo, prima di essere chiamato dal Nostro Signore Gesù alla sua Sequela, esercitava le funzioni di pubblico esattore dei redditi dello Stato.
Quanto sopra dichiariamo e stabiliamo, ordinando a chi spetta o potrà spettare che la presente Lettera resti duratura, valida ed efficace ed abbia il suo pieno ed intiero effetto.
Nulla ostando in contrario.
Dato in Roma, presso S. Pietro, sotto l'anello del Pescatore, il giorno10 aprile 1934, decimoterzo del Nostro Pontificato.
Eugenio Card. Pacelli
Roma, 10 aprile 1934
“Signore Dio che hai voluto distinta in molti popoli la famiglia umana, da Te creata e redenta, guarda benigno a noi, che serviamo in armi l’Italia.
Preghiera della Guardia di Finanza
Aiutaci o Signore, affinché, forti della Fede in Te, affrontiamo fatiche e pericoli in generosa fraternità di intenti, offrendo alla Patria la nostra pronta obbedienza e il nostro serio sacrificio.
Fa che sentiamo ogni giorno,nella voce del Dovere che ci guida, l’eco della Tua voce: fa che le Fiamme Gialle d’Italia siano d’esempio a tutti i cittadini nella fedeltà ai Tuoi comandamenti e alla Tua Chiesa, nella osservanza delle patrie leggi e nella consapevole disciplina verso l’autorità costituita.
Accogli nella Tua pace i Caduti di tutte le guerre e dona il premio a coloro che hanno speso la vita nell’adempimento del dovere.
E concedi a noi e alle nostre famiglie la Tua benedizione, la protezione di Maria Santissima e del nostro Patrono San Matteo.
Amen”