Le tavolette votive sono tra le espressioni più parlanti della pietà popolare. In esse il mondo sconfinato della esistenza quotidiana è rappresentato nel suo momento di debolezza estrema, nell’attimo in cui il bisogno e la debolezza esplodono senza alcun preavviso travolgendo irreparabilmente assetti e progetti, posizioni acquisite e mete raggiunte. Gli avvenimenti negativi sono i protagonisti delle tavolette votive e rappresentano la loro specificità in rapporto agli altri ex voto. Molti di essi, infatti, vogliono rappresentare, oltre al ringraziamento per i doni ricevuti, anche la speranza per il bene futuro o semplicemente il devoto omaggio del cuore. Così i cuori e i gioielli. Le penne in argento dorato, poi, ricordano la caratteristica di San Matteo come scrittore del vangelo e possono essere considerate come esclusive di questo santuario.
Le tavolette votive si riferiscono a momenti di pericolo da cui San Matteo ha salvato i suoi devoti. Questi momenti negativi, tuttavia, mentre rendono chiara l’oggettiva debolezza della condizione umana, altrettanto chiaramente conferiscono alla persona la consapevolezza che non c’è momento nella sua vita che non sia prezioso, che non abbia qualche significato, che non esprima un rapporto e una tensione verso al mondo dello Spirito. Lo Spirito, infatti, investe e conferisce nuove potenzialità alle vite anche quando sono ferite dalle angherie dell’esistenza, e anche quando si rischiano l’annullamento: se il chicco di grano caduto in terra non muore, non produce frutto.
Le tavolette votive parlano con gratitudine di questo continuo soffio dello Spirito nella vita dell’uomo. Attraverso l’umile segno ringraziano Dio per la vita donata e mantenuta con la mediazione dei Santi e proclamano al mondo che solo Dio è grande, padrone degli eventi e della storia. I piccoli quadri sono anche uno straordinario documento di vita vissuta nella fatica e nella responsabilità costruttiva nonostante la povertà. Sono anche, quindi, una esaltazione dell’uomo, riconosciuto grande agli occhi di Dio anche nel momento della massima miseria. Interessano, quindi, non solo i credenti ma chiunque interpreti gli eventi, gioiosi o drammatici che siano, come segni di un costruire intelligente dell’esistenza e della vita in genere.
Le tavolette votive del Santuario di San Matteo nascono e si evolvono in un ambiente contadino e pastorale. Raccontano i fatti della vita con linguaggio sobrio, stringato, privo di retorica e di velleità artistiche, che va diritto al cuore del racconto: il pericolo è sempre imminente, il dolore è veramente dolore, la malattia non lascia scampo, San Matteo è sempre presente, Dio è provvido, la vita è bella ma non puoi fidarti troppo. La raccolta di San Matteo è compresa tra la metà del sec. XIX e i nostri giorni per un totale di oltre 500 tavolette.
Le condizioni climatiche e ambientali non sempre favorevoli hanno provocato la perdita di non pochi manufatti. Le attuali 512, dopo un lungo periodo di invisibilità, sono state catalogate e pubblicate in apposito database su CD che consente a chiunque di accedere comodamente alla loro visione. L'esposizione presente nel museo è stata organizzata per percorsi tematici che richiamano la l’organizzazione della vita contadina dei secoli passati, ma anche il cambiamento materiale e mentale degli ultimi decenni:
- I paesi
- La casa e la famiglia
- La campagna
- Il lavoro
- Gli animali
- La strada e i mezzi di trasporto
- Gli eventi straordinari
L’esiguità dello spazio a disposizione non ha consentito l’esposizione di tutta la raccolta. A malincuore si è dovuto accettare la necessità di esporne meno della metà con la promessa di sostituire gradatamente i quadri in visione con quelli attualmente non visibili, in modo che nel giro di qualche anno tutti siano visitati. Chiediamo pertanto scusa alle persone che non vedono esposto il loro quadro.
L’intera raccolta è anche disponibile in CD che si può richiedere presso il Santuario, oppure...